Vi segnaliamo questo articolo tratto dal 'Sole 24 Ore'
Centoventotto donne uccise nel 2013. È
lunghissimo l'elenco delle donne vittime di violenza. Una vergognosa conta che
quest'anno ha registrato una rapida escalation: ad agosto risultavano
un'ottantina di casi e le richieste di aiuto di donne vittime di stalking al
numero attivato da Telefono Rosa sono aumentate nei primi sei mesi del 2013 di
circa il 10 per cento. Con questi numeri ben stampati in mente si celebra, il
25 novembre, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Lo ha ricordato nella mattinata anche il
presidente del Consiglio dei Ministri @EnricoLetta su Twitter: «Oggi giornata
contro violenza su donne; faremo con M.C.Guerra punto su attuazione ns decreto
femminicidio.Norme importanti da applicare bene». Tantissime le iniziative organizzate, in
Italia e nel mondo, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema
purtroppo di grande attualità. Tra gli eventi in calendario la lettura alla
Camera dei monologhi di Serena Dandini, «Ferite a morte», una Spoon River di
storie di donne uccise per mano dei compagni. E per non far sentire sole le
vittime, seguono diverse iniziative come quella delle squadre di calcio
Salernitana e Frosinone che ieri sono scese in campo a Salerno indossando,
prima del fischio d'inizio, maglie con un messaggio sociale anti femminicidio.
Oppure l'evento "World for Women" in programma la mattina di lunedì
25 novembre al Teatro Quirino di Roma: Telefono Rosa ha invitato la Premio
Oscar 2012, Sharmeen Obaid Chinoy, regista del documentario sulle donne
acidificate «Save the Face» e la eroica ex parlamentare afgana Malali Joia,
perseguitata dopo aver denunciato la corruzione dilagante nel Parlamento dal
quale fu immediatamente cacciata.
Inoltre, Enel "accenderà" di
Rosso il Campidoglio nella Capitale; il sito
della Polizia di Stato dedicherà un Focus all'argomento; decine di paia di scarpe
rosse saranno esposte davanti all'ingresso del Centro di Produzione Tv Rai di
Milano per richiamare l'attenzione sugli abusi verso le donne; a Napoli andrà
in scena al San Carlo uno spettacolo nel nome di Franca Rame che ricordò in un
famoso monologo la violenza sessuale subita negli anni 70; a Bari dal 18
novembre fino a domani 70 associazioni hanno prodotto 50 eventi per celebrare
la Giornata. Anche le associazioni studentesche Rete degli studenti medi e
Unione degli Universitari hanno organizzato iniziative in tutta Italia per dire
che "l'unico modo per combattere la violenza sulle donne è ripartire da
scuola e università con azioni culturali e politiche".
Che ci sia bisogno di incidere sui modelli
culturali lo dimostra uno studio effettuato dall'Associazione Europea
Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) proprio in vista dell'appuntamento:
tre uomini su dieci non condannano la violenza sulla donna e credono che sia
lei, in qualche modo, la responsabile delle aggressioni da parte dell'uomo. In
fenomeno ha dimensioni agghiaccianti: più del 70% delle donne nel mondo ha
subito violenza almeno una volta nel corso della vita, ha ricordato il
segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon.
La presidente della Camera dei Deputati, Laura
Boldrini, ha lanciato un appello durante l'intervista ieri al Tg3, alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle
donne: «Investire sulla prevenzione e l'educazione al rispetto e alle
differenze di genere, per contrastare una piaga sociale come la violenza sulle
donne». Un fenomeno, ha ricordato Boldrini, che «costa allo Stato ogni anno 17
miliardi per assistenza medica, psicologica, giudiziaria, legale, mancato
lavoro, e ovviamente il danno subito dalla donna. La prevenzione conviene
quindi anche a livello economico oltre che sociale».
I media la smettano di «usare
espressioni come raptus per la violenza sulle donne, o parlare di giallo o di
"baby squillo". Queste ultime sono definizioni veramente offensive,
che puntano sulla vittima e non su chi umilia la donna». Così la presidente
della Camera Laura Boldrini ha rilevato che «la violenza sessuale non va mai
accettata come cosa normale», invitando ad «educare i bimbi al rispetto di
genere, in famiglia ed a scuola. Ed a coinvolgere anche gli uomini per avere
risultati efficaci».
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